Fornisco il link ad un interessantissimo articolo apparso su DA – la rivista per superare le barriere culturali scritto da Marco Ferrazzoli (Ufficio Stampa CNR) in collaborazione con Francesca Lippi, in cui si affronta lo spinoso tema/problema del comunicare la scienza al pubblico, del linguaggio da utilizzare per non scadere nella banalità o peggio nella fantasia, dell’atteggiamento del ricercatore nei confronti del pubblico cui si deve riferire e infine, ultimo ma non ultimo, dell’obbligo morale che ha il ricercatore di divulgare la propria ricerca e/o scoperta.
http://www.daonline.info/pagine/art1_polo.php
Lo segnalo e vi invito a leggerlo anche perché offre molti spunti di riflessione anche a chi si occupa di archeologia, e nello specifico di comunicazione in archeologia. La ricerca di un linguaggio accessibile a tutti, l’attenzione a non scadere nel banale e nel fantastico da un lato, e nello sterile nonché incomprensibile nozionismo dall’altro, la necessità di divulgare la scoperta come obbligo morale e sociale dell’archeologo sono temi tra l’altro attuali e affrontati da più parti. Chissà, magari interagendo con le altre discipline che si ritrovano ad affrontare questo problema forse potrebbe scaturire qualcosa di utile e di costruttivo…