MISSING LINK FOUND? così titola il daily News a proposito della scoperta dell’anno, ovvero della scoperta che Ida, un piccolissimo fossile acquistato per caso sul mercato antiquario europeo, sarebbe il più antico dei nostri antenati finora conosciuti.
Una bella scoperta. E per giunta nell’anno di Darwin!
A darne l’annuncio, attraverso una serie di eventi mediatici senza precedenti, è il Museo di Storia Naturale di New York, che ha presentato così al mondo intero questo pre-lemuride che si è conservato nella roccia per ben 47 milioni di anni. Finora il ramo dei Lemuri era considerato dagli studiosi il più antico, finora trovato, anello della catena evolutiva che dai primati porta agli ominidi.
Darwin fu il primo ad intuire che l’uomo discende dalla scimmia. Oggi passi avanti se ne sono fatti eccome nella ricerca paleontologica, fino ad arrivare, appunto, ad Ida.
Quest’esserino, una femminuccia, stando alle analisi osteologiche condotte sul suo scheletro, conservato per il 95% (già questo è, di per sé un record) deve aver vissuto per soli 9 mesi. Ma cosa sono 9 mesi di vita di fronte all’eternità? 😉
Lo studioso che si è occupato di Ida ha detto con un orgoglio senza pari, e con una presunzione tutta americana
“It is the scientific equivalent of the Holy Grail. This fossil will probably be the one that will be pictured in all textbooks for the next 100 years.”
Ovviamente la scoperta, per quanto sensazionale, è stata accolta in modo tiepido da tutto il resto del mondo scientifico. Come sempre in questi casi, così importanti per la storia dell’umanità, è bene andare con i piedi di piombo e non lasciarsi prendere da troppo entusiasmo. Ma il bello della ricerca scientifica, in particolare di quella paleontologica o archeologica, è proprio questo: una teoria può sempre essere messa in discussione, verificata, provata o smentita con la scoperta di nuove prove…per ora noi diamo il benvenuto ad Ida, che è un po’ la nonnina di tutti noi!