È una delle novità della riforma del Ministero dei Beni Culturali avviata con il DPCM 171/2014, il Regolamento di organizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale entra per la prima volta in scena dopo la soppressione delle Direzioni Regionali, sancita dal Regolamento stesso, e di fatto occupa il vuoto lasciato da esse.
Le funzioni delle CoRePaCu (così vengono abbreviate) sono regolate dall’art. 39 del DPCM 171/2014. Riassumono in sé tante funzioni che un tempo erano proprie delle Direzioni Regionali in fatto di decisioni inerenti i Beni Culturali e Paesaggistici. Costituiscono dunque, a livello gerarchico, un organo piuttosto importante, più alto rispetto alle Soprintendenze, per capirci. Ma non si tratta di uffici. Il nome stesso, Commissioni, fa capire che si tratta di organi collegiali costituiti da pochi, significativi elementi: il Segretario Regionale, che presiede, i Soprintendenti di settore, il direttore del Polo Museale Regionale e i responsabili degli uffici periferici, quando la Commissione si sia riunita per decidere di questioni attinenti quegli uffici periferici.
I compiti e le funzioni della CoRePaCu sono riassunte in questa infografica:
Va da sé che leggendo compiti e funzioni delle altre figure o uffici interessate dalle attività in cui è coinvolta la CoRePaCu, si ritrovano specularmente gli stessi compiti e funzioni. Ad esempio relativamente ai compiti delle Soprintendenze secondo il DPCM 171/2014, all’art. 33, co.2, lett. l) “istruiscono e propongono alla competente commissione regionale per il Patrimonio Culturale i provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell’interesse culturale, le prescrizioni di tutela indiretta, nonché le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico, ovvero le integrazioni del loro contenuto ai sensi, rispettivamente, degli articoli 12, 13, 45, 138 co.3, e 141-bis del Codice (42/2004)“. Stessa cosa viene ripresa nel D.M. 23 gennaio 2016, Riorganizzazione del MiBACT, nel quale all’art. 4, dedicato alle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, frutto dell’accorpamento delle Soprintendenze Archeologia e Belle Arti e Paesaggio, al co.2 lett. l esprime esattamente lo stesso testo.
Va segnalato inoltre che mentre la CoRePaCu adotta la dichiarazione di Notevole interesse pubblico per i Beni Paesaggistici su parere del Soprintendente e previo parere della Regione, nel caso in cui il Notevole interesse pubblico riguardi beni paesaggistici di carattere sovraregionale, è la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che la adotta, sentite le CoRePaCu competenti (DM 23 gennaio 2016, art. 2 co. 2 lett. q)
La creazione della CoRePaCu non è l’unica novità introdotta dal Regolamento di organizzazione del MiBact del 2014. Le novità più grosse riguardano, come si diceva prima, la soppressione delle Direzioni Regionali, e poi la creazione di una Direzione Generale Musei con la creazione di Poli Museali Regionali, la soppressione della Direzione Generale della Valorizzazione e l’introduzione di Musei dotati di autonomia amministrativa.
Un’ulteriore modifica è sopravvenuta all’inizio del 2016, lasciando di sasso in molti: l’accorpamento delle Soprintendenze Archeologia con le Soprintendenze Belle Arti e Paesaggio e, conseguentemente, la creazione di un’unica Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio in luogo delle due Direzioni Generali preesistenti. Ma di questo ne parliamo un’altra volta.