Archeowebwriting: chi ben progetta è a metà dell’opera

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Ricordo di aver letto questa frase per la prima volta da bambina su un librino di giochi con tanto di Archimede Pitagorico che scriveva alla lavagna. Ma bando ai sentimentalismi infantili, veniamo a noi. Vogliamo aprire un archeoblog, ne siamo straconvinti. Non vediamo l’ora di scrivere il primo post.

archeowebwriting-1

Eh beh, no, aspetta un attimo. Ci vuole giusto un attimino di tempo prima di scrivere il primo post.

Perché?

Beh, perché dopo il primo post dovrai ben scrivere il secondo! E il terzo! E il quarto no? Ma hai pensato già a cosa scriverai? Di cosa parlerai? In che occasione pubblicherai?
Beh, ecco, io veramente… pensavo di seguire l’ispirazione del momento…

  • Progettare un blog

Un blog, signori miei (cit.), va progettato sin dall’inizio. È un atto di progettazione l’idea in sé di aprire un blog, è un atto di progettazione ulteriore la scelta stessa del nome del blog: fornisce un’identità, un’idea, un concetto alla base. Quell’idea, quel concetto, si deve riflettere nella struttura del blog.

Eh sì. Un blog non è fatto solo di post. È fatto di pagine fisse, di categorie, di immagini, di rimandi tra link, di tag… in una parola: di contenuti. Contenuti che però devono essere ordinati, e c’è un solo modo per poter fare ordine: progettare quell’ordine in anticipo.

La cabina armadio dei sogni
La cabina armadio dei sogni: tutta perfettamente ordinata per categorie di vestiti, di colori, di scarpe e di accessori. Così i contenuti del blog

Quando faccio il cambio di stagione nell’armadio non getto alla rinfusa i vestiti. li piego e li sistemo per categoria: tutti i pantaloni insieme, tutte le gonne da una parte, i vestitini da un’altra ancora. I maglioni si distinguono dalle magliette, anche se sono parenti stretti.

Così nel blog non posso pensare di buttar dentro dei contenuti a caso: ho bisogno di categorizzarli, di indicizzarli, sia per me che per il lettore che approda sul mio blog. Per categorizzarli dovrò distinguere delle categorie, che sono una sorta di capitoli del grande indice di un libro. Tengo il blog di uno scavo archeologico in corso? Posso distinguere diverse categorie, a seconda di cosa voglio raccontare: lo stato di avanzamento dei lavori; i materiali rinvenuti; questioni di metodo archeologico; il diario di scavo; l’interpretazione di ciò che via via viene in luce. Ognuna di queste categorie non si esaurisce in un solo post, ma lascia la strada aperta a più testi: se prendiamo la categoria sul metodo, ad esempio, una volta potremo raccontare la differenza tra strato, interfaccia e struttura; in un altro post potremo raccontare dell’importanza della documentazione grafica; in un altro post ancora spiegheremo a cosa serve e come si compila il matrix di Harris (il mio sogno nel cassetto? Spiegarlo con un’infografica a forma di… matrix di Harris).

Tornando a noi. Stabilire a priori delle categorie è fondamentale per capire di cosa vogliamo effettivamente parlare nel nostro post. Ma questa non è l’unica cosa da fare in sede di progettazione. Occorre stabilire a chi ci vogliamo rivolgere. Chi vogliamo che legga il nostro blog? I nostri colleghi archeologi? O piuttosto vogliamo aprirci ai millennials; o ancora ai ragazzi delle scuole, pubblico difficile da conquistare? Chiederselo è importante perché anche questo dato influenza le nostre scelte tematiche.

In funzione del pubblico va visto anche lo stile. Indubbiamente lo stile personale deve emergere. Ma dobbiamo ricordare che il blog non è una pubblicazione scientifica, pertanto nei nostri testi non potremo fare esercizi di stile per far vedere agli accademici quanto siamo ganzi: per quello esiste Academia.edu, dove potete caricare le vostre pubblicazioni scientifiche. Il blog è un’altra cosa. Il blog è scritto non per avere titoli, ma per parlare alla gente, per far arrivare l’archeologia alle persone. Lo stile pertanto dev’essere adatto allo scopo, leggero senza essere banale, semplice senza essere incompleto. Avete presente Alberto Angela? Ecco.

E finalmente pubblicate il vostro primo blogpost. Pensavate di fare prima, invece avete notato quanto ci sia da lavorare a priori, prima di lanciare nel web 2.0 il primo permalink, l’url del primo articolo del blog.

Bene. Evviva. Sono diventato un blogger! E adesso? (clicca sull’infografica qui sotto per ingrandire)

progettare-archeoblogAdesso occorre imparare a mantenere un blog. Come? Se hai pazienza di aspettare, te lo racconto nel prossimo post.

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