Pietre che raccontano storie: Barcellona, sotto la superficie

Il cuore pulsante di Barcellona è il Barri Gotic, la città vecchia, il quartiere della cattedrale e dei vicoli stretti, degli edifici gotici monumentali, delle chiese e delle botteghe. È racchiuso tra la Rambla da una parte e le mura romane dall’altra. Esatto, le mura romane ne segnano il confine rispetto al quartiere limitrofo della Ribera.

barcelona

Mura alte, in grossi blocchi, intervallate da torri quadrate, integrate, laddove necessario, da inserti in mattoni. Ma in linea generale un bel paramento regolare di pietra rosata dava il benvenuto ai più antichi visitatori di Barcino.

La cinta di mura è talmente integrata e avviluppata al tessuto urbano da non notarsi quasi, se non fosse segnalata. Le parti meglio conservate sono pulite, sul fronte esterno sono quasi rese a giardinetto e qualche bar ha pensato bene di sistemarci il proprio dehors; ma sul retro vi si addossano edifici più o meno medievali e più o meno moderni, in un affastellarsi di stratificazioni storiche tanto naturale quanto notevole. Solo in un punto mi si stringe il cuore: un’area dove erano stati avviati dei lavori archeologici, interrotti da chissà quanto tempo. L’area versa in abbandono, nel bel mezzo del centro storico.

La cattedrale di Barcellona e le mura romane di Barcino
La cattedrale di Barcellona e le mura romane di Barcino

Della storia più antica della piccola Barcino non si sa molto: si dice che fu fondata da Amilcare Barca, che quindi sia stata una fondazione cartaginese, e che il suo nome possa derivare proprio dal nome del suo fondatore punico. Ma non c’è nessuna altra evidenza, oltre alla leggenda, in merito. Era una città minore, in età romana, mentre un’altra città dell’attuale Catalogna aveva un peso politico ed economico importante nella regione: Tarraco. Poi per varie motivazioni di ordine storico, nel Medioevo Barcellona compì il sorpasso e divenne lei capoluogo, mentre Tarragona si ridimensionò.

Le mura, dicevo. Sono i resti romani più evidenti ed eloquenti. Integrati nel tessuto urbano, addirittura integrati nella cattedrale, che, come spesso avveniva in età paleocristiana, si trovava in posizione defilata rispetto al centro, presso le mura cittadine. Sulla piazza della Cattedrale affaccia, pure, un breve tratto dell’acquedotto che da lì, da Nord, entrava in città: le sue arcate ne rendono inequivocabile l’interpretazione.

il battistero paleocristiano sotto la chiesa di San Giusto e Pastore
il battistero paleocristiano sotto la chiesa di San Giusto e Pastore

Ma non sono solo questi i segni del passato più antico. Ben altri si nascondono sotto la superficie. Il più affascinante di tutti è il battistero paleocristiano rinvenuto sotto la piccola chiesa gotica dei Santi Martiri Giusto e Pastore. Nel pavimento della chiesa sono state lasciate a vista, grazie ad un pavimento in vetro, i resti del vano absidato di questo edificio battesimale e i suoi annessi: una tomba privilegiata, forse di un vescovo, risalente al VI secolo, e altri ambienti. La lettura però è molto difficile, perché riusciamo a vedere solo alcune porzioni delle strutture antiche. Ma ciò è abbastanza per parlare di una chiesa di epoca visigota, di VI secolo a.C. Questa per me è davvero una scoperta: le guide non ne parlano, la piccola basilica si incontra per caso passeggiando nel Barri Gotic.

Tomba privilegiata di VI secolo d.C. sotto la chiesa di San Giusto e Pastore
Tomba privilegiata di VI secolo d.C. sotto la chiesa di San Giusto e Pastore

Un’altra scoperta l’ho fatta la sera. Dalla parte opposta del Barri Gotic, in Pl. de la Vila de Madrid, a un passo dalla Rambla, al di sotto di una tranquilla piazza sulla quale affaccia Decathlon e nella quale si respira wifi libero, si trova una via sepolcrale utilizzata dal I al III secolo d.C. Non era una necropoli per famiglie ricche: i sepolcri sono molto modesti, per la maggior parte i monumenti sono cupes, di forma semicircolare, a botte, grandi non più di un sarcofago. Sono in fila, sembrano tante auto incolonnate pronte a uscire dalla città. E considerando che accompagnavano la via che usciva da Barcino, la sensazione non è poi così bizzarra. Sotto la piazza, accanto all’area archeologica, è allestito un piccolo museo, che fa parte del MUHBA, il Museo de Historia de Barcelona, che ha più sedi dislocate nella città. Sul sito web del museo è possibile scaricare una serie di documenti in pdf che descrivono le evidenze archeologiche.

La via sepolcrale di pl. de la Vila de Madrid
La via sepolcrale di pl. de la Vila de Madrid

Le pietre di Barcellona raccontano storie antiche. Si camuffano, giocano a nascondino con chi gira per la città. Ma alla fine si fanno trovare, e raccontano un passato che solo chi ha voglia di guardare più indietro del Modernisme e più indietro del Gotico sa ascoltare.

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