Arriva TourismA in città. E questa volta è social!

Solo un anno fa, per la prima edizione di TourismA, Salone Internazionale dell’archeologia, a Firenze, parlavo con il direttore della rivista Archeologia Viva, nonché organizzatore dell’evento, Piero Pruneti, dell’importanza ormai innegabile dell’utilizzo della comunicazione social per promuovere non solo l’archeologia, ma anche eventi di archeologia, come appunto è TourismA.

Dopo un anno le favolose donne di Professione Archeologo Antonia Falcone, Paola Romi, Domenica Pate, e di Archeopop Astrid D’Eredità, hanno organizzato in seno a TourismA 2016 il workshop Archeosocial, che si svolgerà all’interno del Salone sabato 20 febbraio.

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Nel corso della giornata si parlerà di come comunicare l’archeologia attraverso i social media e i blog, si parlerà di esperienze positive quali le Invasioni Digitali, e del perché un film, “Ta gynakeia. Cose di donne” presentato alla Rassegna Internazionale del Cinema archeologico di Rovereto abbia ricevuto la Menzione Speciale Archeoblogger, cosa aveva di più e di meglio rispetto agli altri film presentati.

Qui trovate il programma. Personalmente sono molto contenta di essere stata invitata a partecipare. Parlerò di blog di archeologia, cercando di capire come si scrive di archeologia nel web 2.0 e mostrando esempi di come invece non si fa. Vorrei spiegare, e spero di riuscire a trasmettere questo concetto, che il blog di archeologia, o archeoblog, va soggetto come tutte le altre categorie di blog alle dure regole della SEO e dell’indicizzazione. Ma, a differenza di alcune categorie di blog, non deve sacrificare i propri contenuti in nome di dio Google. Il giusto equilibrio, e il corretto utilizzo di alcuni accorgimenti fanno sì che non solo pubblichiamo contenuti di qualità, ma anche facilmente rintracciabili in rete. E poi vorrei mostrare di cosa parla o dovrebbe parlare un blog di archeologia. Perché sotto quest’unica parola rientrano tante tematiche: attualità, lavoro, scoperte, distruzioni, istituzioni, musei, scavi, pubblicazioni, didattica, e poi le categorie “storiche”: archeologia classica, medievale, preistorica, egittologia, archeologia di uno specifico territorio, ecc. E ancora, ogni blogger sceglie il linguaggio e lo stile che più gli aggrada, il taglio che più gli si addice: per cui possiamo avere post (e blog) che fanno opinione, informazione, divulgazione, promozione. Il mondo dei blog di archeologia è in realtà molto più vasto di quanto non si creda. 

Parleremo di tutto questo a TourismA. E parleremo dell’importanza di fare rete. Intanto vi lascio l’intero programma dei tre giorni di manifestazione, che è ricchissimo di eventi e di incontri, a dimostrazione di quanto l’archeologia sia una branca di interessi tanto ampia e varia. Mi piace segnalare, proprio per questo motivo, gli eventi organizzati dalla Soprintendenza Archeologia della Toscana, che gioca in casa e che presenterà al pubblico le attività di ricerca e di tutela condotte dai suoi funzionari. Con la speranza, stante la recentissima riforma, che possano continuare a operare sul territorio nel migliore dei modi.

Qui il powerpoint della mia presentazione a TourismA: naturalmente ho parlato di “Blog: come ti posto l’archeologia”:

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