Mi trovo oggi all’Istituto Mecenate di Pescara per tenere una lezione sull'”applicazione di nuovi strumenti comunicativi” (leggi: social media e blog) per la comunicazione dell’archeologia al corso in Esperto di Management dei Beni Archeologi promosso nell’ambito di Valore Abruzzo. Dire che è stata una lezione in realtà è poca roba, visto che ho annoiato gli studenti per una mattinata intera e per parte del pomeriggio con ben 4 presentazioni in pps. Li ho ammorbati dapprima con un’introduzione sul web 2.0 e i social media, poi ci siamo addentrati nel campo dell’applicazione delle piattaforme social ai beni archeologici, quindi siamo scesi più nello specifico a vedere come si possono sfruttare i social network per fare una buona comunicazione dei musei (e delle aree archeologiche). Poi per fortuna è finita la mattinata. E nel pomeriggio, in preda ad un abbiocco che ve lo raccomando (parlo di me, naturalmente), li ho intrattenuti con il mio cavallo di battaglia: usare i blog per comunicare l’archeologia.
Se dio vuole l’attività teorica finisce qui, ed ora, mentre riposo le mie corde vocali irrimediabilmente compromesse, ho dato agli studenti i compiti da fare: scrivere un blogpost relativo ad un argomento archeologico che hanno sviluppato durante il corso, tenendo conto dei consigli che hanno ascoltato poco prima. L’intento è quello di farli confrontare con l’approccio ad un linguaggio non scientifico, di farli familiarizzare con il concetto di storytelling, del quale abbiamo parlato stamani, e di farli riflettere sulla struttura e le componenti di un blogpost. La scelta delle parole chiave dovrà essere fatta con particolare attenzione, il titolo dovrà essere pertinente, magari accattivante, e le prime righe di testo dovranno esprimere fin dall’inizio il contentuto di ciò che leggeremo poi. Così i motori di ricerca faranno meno fatica a trovarci se qualche lettore cercherà proprio quell’argomento di cui trattiamo qui.
Di loro solo una studentessa è una ex-blogger di storia dell’arte e un altro studente, nell’ambito di un corso che fece qualche anno fa, ha al suo attivo alcuni post ad argomento “patrimonio culturale”; per loro dunque non è una novità trovarsi a mediare da un linguaggio per addetti ai lavori ad un registro che si adatti a più tipi di pubblico. Per gli altri studenti invece è la prima volta che si confrontano col foglio bianco di wordpress.
Questa è un’esercitazione, e voglio ospitare sul mio blog i post che scriveranno, dopo che li avremo commentati insieme. Li ospito sul mio blog da qui in avanti come guestpost. Vi invito a leggerli, e perché no a commentarli fornendo un feedback alla fine della lettura; vogliamo sapere se siamo riusciti nell’intento di comunicare in maniera efficace i nostri contenuti: siamo riusciti a far arrivare il messaggio? Potevamo farlo meglio? Linguaggio troppo difficile? Troppo criptico? O al contrario troppo terraterra? Contenuto banale? Inconcludente? O al contrario molto circostanziato? Chiedo a voi di esprimere il vostro giudizio perché è a voi, lettori di blog, che ci rivolgiamo: non scriviamo per noi stessi, ma è a voi che vogliamo raccontare l’archeologia nei suoi vari aspetti. Il vostro giudizio è importante: ci aiuta a crescere, mi aiuta a capire dove dobbiamo ancora migliorare.

Tra i testi che leggerete la maggior parte è dedicata al castello/museo bizantino di Crecchio,che il gruppo di studenti ha visitato nel corso delle lezioni, uno è dedicato all’area archeologica di Fossa, altra meta delle visite effettuate durante il corso, uno è una introduzione al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio per chi non ha dimestichezza con la legislazione dei Beni Culturali italiani e però vuole capirne qualcosa in più.
Non mi resta che dirvi “buona lettura”!