Rapina al Museo di Olimpia. Un’altro brutto colpo per la Grecia

Direte che la Grecia in questo momento ha problemi più seri da affrontare, direte che a fronte della gravissima crisi che non è solo economica ma sociale il furto di 60 reperti da un museo è l’ultima delle sue preoccupazioni. Eppure chissà perché tutte le volte che un Paese è in crisi a farne le spese è anche l’identità culturale, che viene ferita attraverso quei gesti anche piccoli, ma significativi come l’assalto o il furto nei musei. Poco più di un anno fa, se non erro, succedeva in Egitto, a Il Cairo, prima era successo in Iraq: contesti di instabilità sociale più virati verso la violenza che non verso la protesta per la recessione economica, però comunque contesti di crisi forte, com’è quello che sta ora verificandosi ad Atene.

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Non è questa la sede per discutere dei problemi della Grecia, non sono senz’altro io quella con la soluzione in tasca né ha senso aprire la bocca senza sapere di che parlo (ma qui forse si può capire qualcosa in più). Ma sottolineo che ancora una volta, quando una nazione è debole, a farne le spese è il patrimonio culturale, che viene depredato, questa volta col preciso scopo di rubare, non di distruggere, in una delle sue sedi più significative, il Museo di Olimpia, nientemeno. Rapina a mano armata, cosa che potrebbe succedere anche in Italia anche oggi, per carità, in un qualunque piccolo o grande museo, ma che chissà come, essendo avvenuta in Grecia, assume un significato tutto particolare: quello degli avvoltoi sulla preda in agonia, quello dell’approfittarsi della situazione politica di un popolo che è già sotto i riflettori di per sé per far passare inosservata, tutto sommato, nel dramma generale, un’azione del genere. Perché sì, il Ministro della Cultura si è dimesso, dando risalto internazionale alla faccenda, però quante forze potranno essere impiegate per recuperare il bottino e beccare i colpevoli in tempi come questi?

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E’ un palese attacco del mercato clandestino dell’arte, quello commissionato da trafficanti senza scrupoli che a maggior ragione si approfittano di queste situazioni per mettere a segno i loro colpi. Al momento a Olimpia non sono neanche in grado di dire con precisione cosa è stato portato via (!), ma i ladri lo sapevano benissimo, così come i mandanti.

La Grecia in ginocchio già di per sé non può che guardare impotente, affranta, delusa, quest’ulteriore sgambetto alla sua dignità di nazione, di popolo. E’ una ferita, in realtà, che fa più male di quanto non si pensi, è un insulto all’identità culturale, al passato glorioso di un popolo che oggi purtroppo è sull’orlo del lastrico. 

Direte che la Grecia in questo momento ha problemi più seri da affrontare, più immediati da risolvere, e sicuramente è vero, ma gli attacchi all’identità culturale sono un’umiliazione enorme per chi non si può difendere. Fortunatamente la Grecia è orgogliosa del proprio passato – e come non esserlo? – e non si lascerà intimidire da questi gesti. Ma è brutto, molto brutto, sapere e vedere che ciò accade.

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