Abakainon, Tripi e il murales che promuove l’archeologia

Può la street-art diventare strumento e manifesto di comunicazione culturale e archeologica?

Ho scoperto il caso di Tripi, piccola località siciliana che ha affidato a uno streetartist, Ligama, la promozione del proprio patrimonio archeologico: l’antica Abakainon.

La street-art è sempre più veicolo di comunicazione culturale. E sempre più grazie all’iniziativa di enti, associazioni, comuni, che coinvolgono gli artisti o i collettivi di artisti, la street-art si fa veicolo di comunicazioni culturali e artistiche.

A Milano, sotto il ponte Guido Crepax che sorpassa il Naviglio Grande, una serie di tre murales celebra Dante Alighieri e la Divina Commedia, idem a Mazara del Vallo, dove l’artista Hira ha realizzato un grande murale-ritratto di Dante Alighieri. A Monteviale, in provincia di Vicenza, un murales di 15 metri è dedicato a Giovan Battista Belzoni, egittologo-avventuriero ante litteram, realizzato dall’artista Mambo. In Calabria, nel paese di tradizione arbereshe (albanese) San Benedetto Ullano un progetto urbano di porte dipinte racconta, grazie al lavoro di numerosi artisti del sud Italia, proprio le storie e la tradizione delle comunità arbereshe di Calabria.

Sono solo alcuni esempi di un fenomeno sempre più diffuso: la street-art di valore è un veicolo di promozione culturale.

Questo è tanto più vero nel piccolo e misconosciuto paese di Tripi, in Sicilia.

Tripi, l’antica Abakainon

Siamo in provincia di Messina, nell’interno, tra la catena dei monti Nebrodi e la catena dei Peloritani; l’attuale borgo risale all’età medievale, ma le sue radici sono ben più antiche: con il nome Abakainon era un centro siculo che sorge in un’area già frequentata nel Neolitico (cultura di Stentinello, 6800-6400 a.C.).  Questo centro, grazie alla sua vocazione agricola e pastorale e alla sua posizione strategica a controllo di un percorso interno che collegava la costa settentrionale a quella orientale, conobbe un certo sviluppo già a partire dalla fine del VI secolo a.C.

La prima menzione storiografica di Abakainon risale al 461 a.C., quando ormai la regione era ellenizzata e si unì alla rivolta di Ducezio contro i Greci. La guerra naturalmente si rivelò una sconfitta per i Siculi e Abakainon entrò a far parte dell’Arcontato di Sicilia di Dionisio I di Siracusa. Già a quella data, però Abakainon batteva moneta: si tratta di nominali d’argento emessi proprio in funzione della guerra condotta da Ducezio per l’indipendenza dai Greci. Sulle monete i tipi raffigurati sono Zeus sul recto e un cinghiale sul verso, oppure una ninfa d’acqua sul dritto e una scrofa con un maialino sul rovescio. Compare l’iscrizione dell’etnico, ABAKAINON, a volte diviso tra recto e verso in ABA e KAINON, oppure abbreviato in ABAKA.

Nel IV sec. a.C. Diodoro Siculo, narrando le vicende relative a Dionisio I di Siracusa per il 396 a.C., afferma che il tiranno stanziò a Tindari un gruppo di uomini a lui fedeli ai quali affidò anche una parte di territorio tolto ad Abakainon. Questo non dovette far piacere agli Abacenini i quali, quando il cartaginese Magone nel 393 a.C. sbarcò in Sicilia, si allearono con esso. Lo scontro tra Magone e Dionisio si svolse proprio ad Abakainon ma la sconfitta dei Cartaginesi costrinse gli Abacenini a piegarsi al potere di Dionisio I e dunque di Siracusa. Andando avanti nel corso della storia, nel 262 a.C. la città fu occupata dai Romani che la dichiararono municipium e ne mutarono il nome in Abacaenum.

In occasione dello scontro tra Ottaviano e Sesto Pompeo, la città fu costretta a fornire aiuti a entrambi gli eserciti ma, proprio perché aveva aiutato entrambi fu punita da Ottaviano che la distrusse nel 36 a.C. Da quel momento la città non si riprese più, fino all’età medievale.

Questa, in breve sintesi la storia di Abakainon-Tripi.

Già dal 1558 si dà notizia dell’esistenza di rovine nel territorio di Tripi, ma è solo nel 1604 che si propone un’identificazione di quelle rovine con l’antica Abakainon. La conferma definitiva dell’interpretazione si deve però nel 1886 ad Antonio Salinas il quale, rinvenendo nel territorio le monete con legenda ABAKAINON fugò ogni ulteriore dubbio sulla sua identificazione.

Per i primi scavi archeologici sistematici bisogna attendere però François Villard nel 1952, poi portati avanti da Madeleine Cavalier. In quell’occasione emersero tracce e reperti relativi alla fase neolitica del sito e le tombe a grotticella dell’età del Ferro in località PizzoCisterna. Nuovi scavi sono stati condotti tra il 1994 e il 2004 in Contrada Cardusa dove è venuta in luce un’ampia e articolata necropoli in uso tra la metà del IV e il II secolo a.C.

Le sepolture, in fossa e più raramente entro una cassa di lastroni in pietra locale, constavano di un epytimbion, cioè un monumento segnacolare costituito da un dado portastele più la stele, su cui veniva inciso in caratteri greci il nome del defunto accompagnato talvolta da frasi o epiteti. Le tombe ad oggi censite per questa grande necropoli sono 152, e la superficie occupata è di 2000 mq. Un interessante studio sulla tipologia di questi segnacoli è stato condotto recentemente*. Questa necropoli di età tardo-classica ed ellenistica ha restituito anche corredi ricchi che parlano di una società fiorente sotto il profilo economico. I reperti – tra cui monili e collane in oro – sono esposti al Museo Santi Furnari di Tripi.

Contrada Cardusa, un settore della necropoli

Dagli scavi sono emersi anche dati relativi all’abitato di Abakainon: il tessuto urbano vero e proprio si dovette sviluppare a nord dell’altura, oggi dominata dal Castello, nell’attuale frazione Casale, su una vasta area pianeggiante, denominata “Il Piano”. Le evidenze archeologiche documentate, molto limitate, si riferiscono a un’imponente struttura muraria, costituita da filari isodomi di blocchi, probabile sistemazione monumentale di un terrazzamento a monte di un’agorà, e a tracce di un quartiere di abitazione risalente al III sec. a.C. *

Valorizzazione del sito di Abakainon: il Museo Santi Furnari

Nel 2012 per valorizzare i reperti rinvenuti negli scavi della necropoli di Contrada Cardusa è stato aperto al pubblico il Museo, ospitato nelle sale del Palazzo Santi Furnari, donato dalla famiglia Furnari al comune proprio per ospitare l’esposizione museale. Questa si compone di una selezione dei corredi funerari della necropoli di Contrada Cardusa con le sue 152 sepolture. Le vetrine, dislocate su due piani espositivi, contengono reperti ceramici e oggetti di raffinata oreficeria provenienti dai corredi. Tra questi una corona a foglie di mirto e una serie di anelli e orecchini in oro; sono poi esposte le monete con legenda ABAKAINON precedenti all’installazione della Necropoli e i reperti di età neolitica e protostorica provenienti dagli scavi degli anni Cinquanta.

Una delle vetrine del museo

Ma naturalmente sono le oreficerie ad attirare l’attenzione: collane, orecchini con pendente a forma umana, anelli in oro e calcedonio: sul sito web abakainon.it c’è una galleria virtuale dei reperti esposti, grazie alla quale possiamo farci un’idea dell’intera collezione: un’opera meritoria che consente anche a chi fisicamente non può recarsi a Tripi di poter soddisfare la curiosità di vedere questi oggetti. E questa mi sembra un’ottima forma di valorizzazione del Patrimonio in chiave digitale, in linea con il piano di digitalizzazione dei beni culturali (meno in linea con le ultimissime linee guida in materia di riproduzione delle immagini, ma questa è un’altra storia che affronteremo altrove).

Valorizzazione di Tripi: la street-art dell’artista Ligama

Ligama è un artista catanese che già da qualche anno fa parlare di sé per le opere di street-art di grande formato che egli realizza sulle pareti degli edifici di centri abitati più o meno noti (ma principalmente piccoli) della Sicilia e del Sud Italia: io per esempio l’ho scoperto a Spezzano Piccolo, un paesino che fa parte del comune di Casali del Manco, nella presila, in provincia di Cosenza e mi ha subito colpito il tema, che trae ispirazione dall’arte antica, in particolare dalla scultura greca. A Spezzano, infatti, ha realizzato una colossale testa di statua che raffigura la Sapientia sull’alta parete di una scuola: il valore simbolico è evidente. L’opera è ben visibile dal corso principale di Spezzano (una stradina invero piuttosto stretta, ma fulcro della vita di paese) e dà senz’altro un valore aggiunto a questo piccolo borgo. Inoltre, fa parte di Gulìa Urbana, un progetto per lo sviluppo e la valorizzazione del tessuto urbano e sociale che ha coinvolto anche altre due frazioni di Casali del Manco (Serra Pedace e Casole Bruzio), con altre due opere di altrettanti artisti.

Questa intro era necessaria, perché avendo visto io di persona personalmente Sapientia a Spezzano Piccolo, ho subito cercato su instagram l’artista @_ligama_ e da lì sono andata a scorrermi il portfolio sul suo sito web ligama.it. Ho visto che buona parte del suo repertorio si basa su memorie dell’antico, sottoforma di statue, teste, rilievi, suggestioni dall’antico, tutte di grande formato. Le opere non si collocano solo in Sicilia, ma arrivano anche a Brooklyn e a New York: Ligama è un artista decisamente affermato, che già nel 2020 veniva intervistato da Artribune in merito alla sua produzione artistica.

Scorrendo il feed di instagram negli ultimi giorni mi sono imbattuta nell’ultimo post da lui pubblicato. Mi incuriosisce, perché questa volta non sono statue o busti antichi, quelli che lui realizza sul muro, ma vasi. Vasi antichi, ovviamente, e dei quali sono ben in evidenza le linee dei frammenti ricongiunti: come se quei vasi fossero esposti in una vetrina di un museo. Anche la caption è particolarmente evocativa:

E’ come se Tripi non potesse più contenere sotto di sé l’imponente Abakainon che vuole a tutti i costi riemergere. Si scava, si trova. Quasi ogni giorno. Il passato è dominante, le nostre radici sono solide e una continua meraviglia affiora ogni giorno davanti ad occhi lucidi

Nel post si alternano foto di dettaglio del murales e un video con un dettaglio del making of, più due immagini conclusive che mostrano invece gli scavi in corso con gli ultimi rinvenimenti.

Quest’opera evidentemente è l’ultima creazione dell’artista, datata al 2023.

screenshot dal profilo instagram di @_ligama_ con un dettaglio dell’opera realizzata per Tripi nel 2023

Scopro, poi, ritornando sul sito web di Ligama, che già nel 2022 l’artista aveva realizzato a Tripi un altro murales di grande formato su un muro: sul muro, che è un muro di terrapieno lungo la strada che scende (o che sale) dal paese, appare la stessa testa di statua reiterata tre volte, sfruttando l’andamento e l’innalzarsi costante del muro: dapprima della testa si vede solo il collo e la bocca, poi si aggiunge anche il naso e infine possiamo vederla interamente. L’opera si intitola “Il gigante di Abakainon” e ancora una volta si pone come un’opera di valorizzazione urbana con un occhio al patrimonio culturale e archeologico del territorio.

Ligama, Il Gigante di Abakainon, Tripi 2022

I vasi antichi del murales di Ligama, che si sono aggiunti oggi, sono la prosecuzione del primo murales, “Il gigante di Abakainon“: il tema della valorizzazione del passato più antico di questo borgo per i più anonimo, noto soltanto fra gli addetti ai lavori, emerge con forza, così come l’esigenza di far conoscere un patrimonio importante a un pubblico ben più vasto di quello locale. In questo modo si può portare l’attenzione sulla visita al museo (che è a ingresso gratuito) e anche sugli scavi di questo sito archeologico poco noto, ma importante per la storia della Sicilia greca.

* G. Sofia, Abakainon (Sicilia): nuove considerazioni sul paesaggio funerario «monumentale» della necropoli di età tardo-classica ed ellenistica in contrada Cardusa, MEFRA 131-2 2019, https://journals.openedition.org/mefra/284

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.