Ora mi incazzo. Perché? Guardate qui:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6c049a95-c19e-4e3f-be83-bac7eb664daa-tg2.html#p=2
Trattasi di servizio andato in onda al tg2 dell’11agosto (edizione serale, la più seguita), nel corso del quale si sponsorizza l’attività di un gruppo archeologico che scava a Cerveteri. Sin qui niente di male, ma é quando la giornalista dice, con un tono inequivocabile “loro non sono pagati per scavare, loro sono volontari che dedicano parte delle loro vacanze all’archeologia” che io mi incazzo. Perché tra i volontari c’é un dentista che fa l’archeologo per passione mentre io non mi sognerei mai, per passione, di svolgere la sua professione, per esempio; ma mi incazzo ancora di più perché ancora una volta, nonostante gli sforzi fatti dai colleghi precari e militanti di tutta Italia per far valere le proprie ragioni, per far riconoscere la professione, si fa un enorme passo indietro, proprio quando (mi) sembrava che finalmente qualcosa si muovesse. E invece niente. Prevale il luogo comune, prevale la musichetta di Indiana Jones cui gli archeologi (veri) sono allergici da anni, prevale il pressapochismo e l’ignoranza di chi pensa che andare su uno scavo o andare al mare sia la stessa cosa.
Mi cascano le braccia. Uno fa degli sforzi, cerca nel suo piccolo di sensibilizzare l’opinione pubblica e cosa ottiene? Un branco di esaltati premiati perché lavorano gratis! Non va bene, non é giusto. E sia chiaro, non ce l’ho col dentista che gioca all’archeologo (sono intimamente convinta che se il mio dentista avesse fatto l’archeologo io ne avrei tratto vantaggi), ma col tg2, che dà un’immagine distorta e zuccherosa dell’archeologia, un’immagine che niente ha a che fare con la realtà. Una notizia falsa, insomma, di cui l’archeologia in Italia non ha proprio bisogno. Perché il succo del problema é questo: quella dell’archeologo ancora non é riconosciuta come una professione. Anni di sforzi per richiedere un albo e cosa otteniamo? Che può giocare all’archeologo chi é iscritto effettivamente a un albo. A quelli dei dentisti, però.