Voglio pubblicizzare una mostra, in realtà quasi un evento, che si terrà a Torino presso il Museo di Antichità nel week-end prossimo, da venerdì 11 febbraio (inaugurazione alle 18) fino a domenica 13 febbraio. Si tratta di “Eros nell’antichità“, un breve ma intenso viaggio nella vita intima della società romana. L’occasione è festeggiare San Valentino, e promuovere l’ingresso secondo il quale per ogni coppia paga uno solo, raccontando al pubblico un tema attinente a San Valentino, ovvero l’amore. Più che l’amore, è corretto dire la sessualità, perché i reperti archeologici non ci parlano di sentimenti (quello lo fanno i poeti, Catullo per esempio), ma della materialità degli atti.
L’altro motivo per cui voglio segnalare la mostra è per brindare al mio collega e amico Gian Battista Garbarino il quale, vincitore come me del concorso per cui nei musei statali italiani dall’anno scorso ci sono 397 custodi laureati, a differenza mia e delle mie colleghe toscane, viene impiegato in un modo, come dire, un po’ più stimolante dello stare semplicemente seduto su una sedia. Si è occupato infatti, insieme ad altri colleghi, dei testi in mostra e degli ausili didattici e anche se questa può essere piccola cosa oppure un evento più unico che raro, comunque c’è stato. Congratulazioni, quindi, e cento di queste occasioni!
Ma veniamo alla mostra: sono esposti alcuni oggetti a tema erotico di epoca romana provenienti sia da scavi che da collezioni private. Oggetti che le collezioni museali ottocentesche relegavano in magazzino perché scandalosi e sconvenienti, oggi sono portati all’attenzione di un pubblico sempre più avido di conoscere tutti gli aspetti, anche quelli più intimi, delle società del passato. I pezzi esposti non sono tantissimi, ma offrono un panorama ampio sui vari aspetti della sessualità in epoca romana, da quello cultuale a quello magico e funerario, fino ai più ovvi sentimenti della passione d’amore e del piacere di coppia. Tutti conoscono le scene erotiche dipinte sulle pareti degli edifici di Pompei, ma pochi sanno che oltre ad essere dipinte, scene amorose o più esplicitamente erotiche sono rappresentate anche su oggetti di uso quotidiano come le lucerne. E non dimentichiamo l’altro oggetto che piaceva tanto ai Romani: l’amuleto fallico con funzione apotropaica e beneaugurante, talmente diffuso che lo indossavano pure categorie di popolazione insospettabili, come i bambini. La mostra è piccola, ma vale ugualmente la pena di visitarla per cui, se passate da Torino nel prossimo week-end, per una volta lasciate perdere il Museo Egizio e visitate l’Archeologico!
Info:
Data Inizio:11 febbraio 2011
Data Fine: 13 febbraio 2011
Costo del biglietto: gratuito, compreso nel biglietto di ingresso del Museo
Prenotazione: Nessuna
Luogo: Torino, Museo di Antichità, via XX settembre 88
Orario: dal martedì alla domenica: 8.30-19.30. Lunedì chiuso.
Telefono: 0115212251
Fax: 0115213145
Sito Web: http://museoarcheologico.piemonte.beniculturali.it