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Nuraghe Losa, Santa Cristina e la realtà virtuale

Il Nuraghe Losa e il Pozzo Sacro di Santa Cristina sono due siti archeologici di età nuragica nel centro della Sardegna. Due siti a poca distanza uniti oggi da un progetto che vuole unire l’esperienza di visita alla realtà virtuale e al sistema delle chatbot. Un progetto digitale che porta la firma di Nabui Heritage Tourism Programme. Un progetto di archeologia pubblica, che parte dalla popolazione locale e dalle sue tradizioni, per arrivare ai visitatori, facendoli sentire parte di quella storia.

Il progetto Heritage Tourism Programme per il Nuraghe Losa e per il Pozzo Sacro di Santa Cristina

Nel mio ultimo viaggio in Sardegna nell’ottobre 2019 con Sardinia Mice Network ho visitato proprio il Nuraghe Losa ad Abbasanta e il Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino. Due siti archeologici non lontani tra di loro e che davvero vale la pena di conoscere e di visitare. Sono dunque a maggior ragione contenta di sapere dell’esistenza di un progetto di valorizzazione attraverso l’uso del digitale diverso dai prodotti in cui mi sono imbattuta finora.

Selfie presso il Nuraghe Losa, ottobre 2019

Per la realizzazione del progetto le due aree archeologiche sono state oggetto di una ricerca condotta dalla Società Nabui sulle comunità del luogo. Questa ricerca ha portato alla luce due storie mai raccontate e che rischiavano di andare perdute: quella di Cristina, bambina che secondo la tradizione orale ha dato origine al parco, e quella dei bambini della comunità di Losa che, negli anni precedenti all’apertura del parco archeologico, si incontravano presso il nuraghe con le loro famiglie per condividere insieme momenti di socialità e di gioco. Due storie che, affiancandosi alle informazioni storiche e archeologiche, arricchiscono di una nuova sfumatura la narrazione di questi luoghi unici al mondo, recuperando e valorizzando il patrimonio immateriale delle comunità, altrimenti destinato a perdersi. Non solo, ma soprattutto la storia del Nuraghe Losa mostra come vi sia stato un tempo in cui il luogo archeologico era “di casa”: un rapporto con il nostro patrimonio che va ricucito, oggi più che mai. E l’uso delle tecnologie digitali fa sicuramente gioco.

Due cortometraggi in realtà virtuale

I parchi archeologici del Nuraghe Losa e del Pozzo Sacro di Santa Cristina diventano protagonisti di due cortometraggi in realtà virtuale girati dal regista emergente Girolamo Da Schio attraverso l’uso di telecamere e tecniche di ripresa a 360 gradi. Grazie al virtual reality, infatti, lo spettatore potrà fare un’esperienza di cinema immersivo e ritrovarsi al fianco della piccola Cristina e fuggire con lei dalle grinfie del padre o con i bambini di Losa, impegnati nei loro giochi.

Realtà virtuale a Santa Cristina: con il visore si può seguire il cortometraggio in virtual reality

I cortometraggi saranno fruibili sul posto attraverso visori a uso personale disponibili presso il bookshop.

Chatbot stories al servizio del visitatore

Non solo chatbot game. Ma anche e soprattutto “chatbot stories”. Attraverso l’intelligenza artificiale il visitatore del parco potrà chattare e interagire su Facebook Messenger con i personaggi delle storie di Losa e Santa Cristina che li condurranno tra i segreti dei due parchi archeologici. Basterà collegarsi agli account messenger delle pagine Facebook @cristinaproject e @losaproject per godere di una visita guidata inusuale e interattiva durante la quale scoprire, oltre alle informazioni di carattere storico-archeologico, due storie inedite.

Al Pozzo Sacro di Santa Cristina sarà Tzia Maria a fare da guida: si tratta della zia di Cristina, la panettiera di paese, l’unica in grado di raccontare quello che è successo alla povera Cristina, ma solo se il visitatore sarà in grado di farla parlare. Nel caso di Losa, invece, Domenico cercherà di accompagnare i visitatori in giro per il parco ma sarà ostacolato dai gemelli Nanni e Didì e dai loro giochi d’infanzia.

Scendendo nel Pozzo Sacro di Santa Cristina

I due siti archeologici protagonisti del progetto: il Nuraghe Losa e il Pozzo Sacro di Santa Cristina

Ma cosa sono esattamente il Nuraghe Losa e il Pozzo Sacro di Santa Cristina?

Il Nuraghe Losa è stato il primo nuraghe ad essere indagato archeologicamente con finalità di ricerca e non semplicemente di antiquaria a partire dalla fine del XIX secolo. Il complesso è piuttosto grande e ben conservato, tra i meglio conservati della Sardegna. Non si conserva solo il Nuraghe vero e proprio, ma una serie di costruzioni circolari che gravitano intorno al nuraghe centrale, del quale si conserva per intero il tronco di cono caratteristico (c’è anche la possibilità di salire sulla sommità, e di godere della stessa vista di cui godevano i nuragici addetti al controllo del territorio. La costruzione risale al 1500-1200 a.C., mentre le costruzioni circolari, da interpretare come abitazioni, sono di poco successive. Il nuraghe ebbe comunque lunghissima vita e fu frequentato anche durante l’età punica (V-III secolo a.C. circa), la successiva età romana e fino all’età medievale.

Il Nuraghe Losa

Il nuraghe vero e proprio ha un andito dal quale si accede ad una camera circolare della quale il tetto a tholos è crollato. Da qui si accede ad una camera ben conservata e da qui ancora alla camera centrale centrale perfettamente conservata in elevato e nella copertura. Un’emozione guardare verso l’alto, gira la testa.

Si può salire al di sopra della struttura e da qui oggi noi possiamo ammirare il panorama. Un panorama che spazia per km e km nel centro della Sardegna. Un panorama che un tempo era scrutato con attenzione, per cogliere nemici e minacce, oggi con meraviglia per cogliere le migliori sfumature di cielo e nuvole.

Il panorama dall’alto del Nuraghe Losa

Il Pozzo Sacro di Santa Cristina, a pochi km di distanza, nel territorio di Paulilatino, è un santuario di epoca nuragica. Se il Nuraghe Losa è la sede civile, di controllo del territorio, intorno alla quale sorge un abitato, il Pozzo Sacro ha carattere sacrale e sovraregionale, ovvero verso il quale convergevano più popolazioni provenienti da vari centri della Sardegna nuragica: di fatto è un tempio, ma non costruito in elevato, come potremmo pensare: al contrario è una discesa nel ventre della terra, fino alla sorgente d’acqua. Il culto delle acque anima questo luogo fin dall’XI secolo a.C. ed ha un’architettura perfetta, in pietre di basalto perfettamente squadrate e gradoni in discesa verso l’acqua perfettamente scolpiti. Dal santuario provengono alcuni oggetti rituali, come ex voto in bronzo e navicelle nuragiche in bronzo. Intorno al tempio vero e proprio sorgeva tutta una costellazione di piccoli edifici e botteghe tra cui una, più grande, interpretata come capanna delle riunioni.

Il Pozzo Sacro di Santa Cristina

Questo progetto, che interessa il Nuraghe Losa e il pozzo sacro di Santa Cristina, farà da apripista ad altri interessanti percorsi e progetti promossi dal Nabui Heritage Tourism Programme e, perché no, da altre realtà esistenti sul territorio.

Il fine comune, oggi, è promuovere il nostro patrimonio nell’ottica di far riappropriare le comunità locali delle proprie radici. Questo passaggio è fondamentale, se vogliamo preservare il nostro patrimonio culturale (ma anche paesaggistico e ambientale) e trasmetterlo alle generazioni future.

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