Il blog del Museo Archeologico Nazionale di Firenze

La Chimera è fiera. È nato il blog del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

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Se seguite questo blog, sapete che già da qualche anno esiste il blog della Soprintendenza Archeologia della Toscana. Ebbene, da quando la riforma del MiBACT ha distinto i Poli Museali regionali dalle Soprintendenze, si è reso necessario distinguere anche nel web 2.0 le due realtà. Il direttore del Museo, Mario Iozzo, non ha avuto dubbi fin dall’inizio: il museo deve avere il suo blog. E figurati se non sono d’accordo! Io e Silvia, la mia collega che si occupa con me della comunicazione, siamo entusiaste all’idea di metterci a lavorare al blog del nostro museo. Nostro, sì, perché ci lavoriamo da 5 anni anzi 6 e, se permettete, un po’ nostro lo sentiamo.

chimerinaIl blog è nato da una costola del blog Archeotoscana, dal quale abbiamo importato tutti gli articoli già esistenti relativi al museo di Firenze (non sono pochi). Questo comporta una serie di problemi pratici non da poco come, uno per tutti: modificare tutti i link e rimandi interni che devono rimandare ora a post del nuovo blog e non più di Archeotoscana (perché non esistono più). Però ci perdonerete. E vorrete seguire sul nuovo blog tutte le attività del museo reale di cui daremo conto.

Sono sempre stata convinta che il blog sia uno strumento utilissimo per comunicare il museo, per farlo arrivare al pubblico, per far trasmettere un’immagine che non sia di un contenitore chiuso, fermo, statico e impolverato come le vetrine che non vengono mai pulite, ma un luogo dove si fanno cose, dove tra mostre, eventi, attività didattiche, conferenze e visite guidate straordinarie nessun giorno è mai identico al precedente.

Quando al workshop di Archeosocial (di cui ho parlato qui) si doveva decidere quali canali 2.0 e social aprire per far comunicare il proprio museo o area archeologica, più di un gruppo ha scelto il blog come strumento utile. Redigendo un piano editoriale che prevedeva un giusto equilibrio tra l’informazione sulle attività e la divulgazione, intesa come illustrazione delle opere, delle collezioni, dei percorsi museali e didattici, ho visto nascere dei potenziali utilissimi blog. Peccato che all’atto pratico però, gli esempi siano veramente pochi: tenere un blog, organizzare un piano editoriale e trovare sempre argomenti nuovi e interessanti da proporre accanto alla promozione dei propri eventi non è impresa facile. Inoltre per costruire un buon post ci vuole tempo e attenzione, buona conoscenza dell’argomento e documentazione di base. Se è vero che un archeoblogger deve fare buona comunicazione, nel caso del museumblog l’autore ha una responsabilità ancora più elevata nel momento in cui trasmette un’informazione: attraverso di lui parla il museo, non so se mi spiego.

Una vecchia slide che riassume alcuni aspetti fondamentali dell'essere museumblogger. Trovate il resto della presentazione su slideshare
Una slide della presentazione che portai a Opening The Past che riassume alcuni aspetti fondamentali dell’essere museumblogger. Trovate il resto della presentazione su slideshare

Nel mondo dei grandi musei, anche in Italia il blog accanto al sito web istituzionale si sta imponendo come utile strumento di comunicazione col pubblico, potenziale ed effettivo. Esempi virtuosi ne sono nati ultimamente, senza allontanarmi da Firenze: a partire dal blog del Grande Museo del Duomo, che ha seguito dapprima le fasi del riallestimento in vista della grande apertura di ottobre e che ora procede nella sua opera di informazione e insieme divulgazione, in una visione ampia che guarda anche alla città, visto che il Duomo è il fulcro di Firenze; un altro blog di un’importante istituzione fiorentina è quello recentemente aperto da Palazzo Strozzi che, inaugurato da un post del direttore Arturo Galansino, conduce anch’esso un’opera di informazione e approfondimento a margine delle mostre che periodicamente allestisce.

Il primo post del blog di Palazzo Strozzi firmato dal direttore Galansino
Il primo post del blog di Palazzo Strozzi firmato dal direttore Galansino

Quanto ai blog di musei archeologici nazionali, tolta la novità del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, la situazione un po’ langue: faccio un mea culpa per il blog del Museo Archeologico Nazionale di Venezia che viene aggiornato con poca frequenza, ma anche il blog del Museo Archeologico Nazionale delle Marche è fermo da giugno 2015, mentre il blog del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari non viene più aggiornato dall’inizio di dicembre 2015. E insomma, la situazione non è incoraggiante. Bisogna stare attenti al rischio di un blog incostante, che fa perdere fiducia nei lettori, per i quali l’incostanza diventa sintomo di non professionalità. Non vogliamo che i nostri musei abbiano blog inconstanti. Dobbiamo rimboccarci le maniche, o tanto vale non avviare affatto un’impresa del genere.

Il segnale positivo visto ad Archeosocial però mi incoraggia. La nuova/vecchia avventura del blog del Museo Archeologico Nazionale di Firenze mi dà nuova energia per portare avanti, pur con tutte le difficoltà del caso, anche gli altri blog che seguo. Spero che stia entrando sempre di più nelle mentalità l’importanza di una comunicazione più ragionata, più mirata, più approfondita della pagina facebook, meno statica della pagina web istituzionale: il museo ha bisogno dei blog, di questo ne sono convinta da sempre.

A tal proposito, vi chiedo di segnalarmi, qui o su twitter, i blog di musei archeologici italiani che conoscete. Voglio poter fare un censimento dello stato dell’arte in materia. Vediamo com’è la situazione, vediamo se davvero quell’intenzione che si è vista ad archeosocial davvero si concretizza in esperienze e se queste esperienze possono definirsi positive.

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