Addio Tiziano Mannoni. L’archeologia italiana piange un pioniere

Da oggi l’archeologia italiana piange uno dei suoi più illustri rappresentanti. Un pioniere, mi piace definirlo, perché con i suoi studi, con il suo metodo, con le sue idee e le sue sperimentazioni, ha dato vita ad un nuovo modo di concepire l’archeologia e l’approccio ad essa. Grande sostenitore, fin dai primi tempi in cui se ne cominciò a parlare, della cultura materiale, si dedicò ad una gamma di interessi quanto mai vasta, che si può riassumere nella definizione di archeologia globale. Tutto era per lui oggetto di indagine, e il fine uno solo: studiare l’uomo, sotto tutti gli aspetti che possano venire in mente. Archeologia della produzione, cultura materiale e cultura esistenziale, archeometria, archeologia dell’architettura, archeologia globale e archeologia dell’uomo: in ognuna di queste discipline egli ha lasciato il segno, quando addirittura non ha dato loro vero e proprio slancio vitale. Sua fu l’intuizione dell’impiego dell’archeometria a servizio dell’archeologia, sua fu la scoperta della mensiocronologia, sue sono state le fondamentali riflessioni sul saper fare e sulla differenza tra l’artigiano e l’artista. La sua attività scientifica ha spaziato dalla protostoria all’età medievale e postmedievale, sempre nell’ottica di quell’approccio globale che deve essere alla base del metodo di ricerca di ogni archeologo. Fondò un istituto, l’ISCUM, Istituto di Storia della Cultura Materiale, a Genova, dove viveva e operava, nel quale profuse e trasmise le sue conoscenze e i suoi insegnamenti.

Purtroppo ho avuto a che fare con lui troppo poco. Ma quel poco lo porterò sempre nel cuore: mi ha dato importanti consigli per lo svolgimento dei miei (ancora pochi) lavori, e avrei voluto chiedere in futuro il suo consiglio su un altro progetto di cui mi vorrei occupare. Ho seguito un corso tenuto da lui due anni fa, nell’ambito della SIMA, la Scuola Interdisciplinare di Metodologie Archeologiche dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, e mi aveva aperto gli occhi su modi di concepire il lavoro dell’archeologo che nelle aule di università (almeno in quelle che ho frequentato io) purtroppo non insegnano. So che apprezzava il progetto “Comunicare l’archeologia”, del quale faccio parte con Matteo Sicios, e so che avrebbe avuto ancora tante cose da dire e da insegnare alle nuove generazioni di archeologi.

Per fortuna ha lasciato tanto, e anche se oggi veniamo privati della sua presenza, lui continuerà ad essere presente con le sue opere e il suo immenso contributo scientifico.

Grazie di tutto, Professor Mannoni 

9 pensieri su “Addio Tiziano Mannoni. L’archeologia italiana piange un pioniere

  1. Grazie della bellissima descrizione. Tiziano era mio zio, ma anche qualcosa di piu’. Era una persona bellissima e molto generosa di tempo e di affetto. Mi incantava quando parlava. Mi mancheranno le sue telefonate attraverso l’oceano.
    Io sono qui in Canada per una viaggio di lavoro senza possibilita’ di parlare con la mia famiglia in Italia, ma solo con la mia famiglia in America. Ho “googled” il suo nome ed ho trovato quanto hai scritto. Mi ha fatto molto piacere leggerlo. Sara’ il mio modo di ricordarlo questa sera solitaria at UBC.
    MG

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  2. Non posso che affiancarmi alle numerose dimostrazioni di riconoscenza e di ammirazione per Tiziano. Un Collega squisito, paziente e dotto, pronto all’ascolto e alla collaborazione.
    Associo il comitato della rivista che dirigo, Archivum Bobiense, l’Associazione che la sostiene ed i vari collaboratori.
    E naturalmente il mio Dipartimento di questa Università.

    Flavio G. Nuvolone

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  3. …l’avrei voluto conoscere,avrei voluto ascoltare solo una delle sue lezioni!!!!! Leggere i suoi articoli era come avere la facoltà di ragionare e condividere i suoi studi limpidamente e a 360 °! La sua umanità me l’hanno raccontata … e resterà nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo!

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  4. Ho conosciuto Mannoni per la sua praticità nelle ricerche archeologiche.
    Le sue pubblicazioni non sono frutto di elaborazioni di scoperete di altri ma sono frutto del suo sudore,ricerca intelligente e passione .
    Ho cercato di avre consigli personali ma per i tropi impegni ho potuto solo brevemente avere contatti.
    Addio Tiziano , non ti posso dimenticare e cercherò di farti ricordare.
    Thei Alberto
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  5. Io ho studiato quasi tutto il materiale che il Prof. Mannoni ha pubblicato e quando su uno scavo anni fa mi hanno detto che l’avrei conosciuto di persona per una lezione sul posto ero molto emozionata, non sapevo chi mi sarei trovata davanti se il tipico professore universitario famoso che alla fine non presta molta attenzione a quello che uno studente dice o chiede, o un docente diverso, come traspariva dai suoi studi. La grandezza del suo bagaglio di conoscenze era pari alla sua umanità e umiltà, nei suoi modi di fare si capiva che la divulgazione e il confronto con gli studenti, il loro modo di vedere le cose, era uno dei suoi punti di riferimento.
    Da quel momento in poi ho avuto il piacere di vederlo altre volte e per questo mi reputo fortunata.
    Spero solo che il suo lavoro e il suo messaggio non venga perso in un momento di crisi come quello che stiamo passando.
    Penso o almeno mi auguro che gli studenti a lui più vicini e i colleghi più cari faranno in modo che ciò non avvenga.

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  6. Ho conosciuto Mannoni per la sua praticità nelle ricerche archeologiche.
    Le sue pubblicazioni non sono frutto di elaborazioni di scoperte di altri ma sono frutto del suo sudore,ricerca intelligente e passione .
    Ho cercato di avre consigli personali ma per i troppi impegni ho potuto solo brevemente avere contatti.
    Addio Tiziano , non ti posso dimenticare e cercherò di farti ricordare.
    Thei Alberto

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  7. Grazie Professore,

    per la dedizione
    che ci ha insegnato
    che ha cotraddistinto il suo grande lavoro
    e per la passione
    che ha trasmesso a tutti noi,
    che la consideriamo nostro padre,
    grati per ogni minuti passato insieme.

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